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Mostra L’enigma del Maestro di San Francesco. Lo stil novo del Duecento umbro alla Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia

La Mostra L’enigma del Maestro di San Francesco. Lo stil novo del Duecento umbro alla Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia: gli orari, i periodi, il costo dei biglietti e le opere, la sede espositiva.

Mostra L’enigma del Maestro di San Francesco. Lo stil novo del Duecento umbro Perugia
L’enigma del Maestro di San Francesco. Lo stil novo del Duecento umbro - Galleria Nazionale dell’Umbria, Corso Pietro Vannucci, 19 - Perugia

Mostra in corso dal 10 marzo al 9 giugno 2024

Alla Galleria Nazionale dell'Umbria una mostra espone sessanta capolavori che svelano i segreti dell’artista più importante attivo in Centro Italia, dopo Giunta Pisano e prima di Cimabue. La mostra rientra nell’ambito delle celebrazioni per l’ottavo centenario dall’impressione delle stigmate a San Francesco.

Comunicato stampa della Mostra L’enigma del Maestro di San Francesco. Lo stil novo del Duecento umbro

Dopo la mostra dei record dedicata aPerugino nel 2023, la Galleria Nazionale dell’Umbria ospita, dal 10 marzo al 9 giugno 2024, un’altra prestigiosa iniziativa che farà scoprire al grande pubblico, la figura del Maestro di San Francesco, uno degli artisti più importanti del Duecento, dopo Giunta Pisano e prima di Cimabue.

L’esposizione, curata da Andrea De Marchi, Veruska Picchiarelli, Emanuele Zappasodi, che rientra nell’ambito delle celebrazioni per l’ottavo centenario dall’impressione delle stigmatea san Francesco, presenta, per la prima volta riuniti, sessanta capolavori provenienti anche dalle più prestigiose istituzioni museali al mondo, dal Louvre di Parigi alla National Gallery di Londra, dal Metropolitan Museum di New York alla National Gallery di Washington.

Dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, che conserva il principale nucleo delle opere su tavoladel Maestro di San Francesco, il percorso si estende idealmente al ciclo con Storie del Cristo e storie di san Francesco eseguito dal pittore nellachiesa inferiore della Basilicadi Assisi, anche in virtùdell’accordo di valorizzazione che lega il Sacro Convento al museo perugino.

Il Duecento fu un secolo di grandiosi sommovimenti sociali, economici e culturali. L’Umbria fu la regione che meglio seppe assorbire e rielaborare la rivoluzione religiosa e culturale provocata dalla nascita degli ordini mendicanti. L’Umbria e Assisi, dove furono create alcune delle opere pittoriche più singolari dell’epoca, divennero il nuovo fulcro europeo nel sistema delle arti, nel quale emerse la misteriosa figura del Maestro di San Francesco, cui gli studiosi non sono ancora riusciti a dare un nome, così chiamato dalla tavola con l’effigie del Santo dipinta su un’asse dove, secondo la tradizione, Francesco spirò, conservata all’interno del Museo della Porziuncola presso il Santuario di Santa Maria degli Angeli (Assisi) ed eccezionalmente esposta nella mostra perugina.

Ed è proprio a lui che i frati minorisi rivolsero, dapprima per lavorare alle vetrate della chiesa superiore della Basilica, a fianco di maestri tedeschi e francesi, quindiper decorare l’intera chiesa inferiore. Tra mille fregi diversi, emuli dell’oreficeria e degli smalti, il Maestro aveva incastonato nella navata ad aula unica il primo ciclo delle storie di Francesco, narrate in parallelo con quelle di Cristo, secondo le indicazioni di Bonaventura da Bagnoregio, allora generale dell’Ordine: il Santo per la prima volta veniva identificato come Alter Christus, come uomo simile a Cristo anche nel corpo, grazie al dono delle stigmate.

Grazie a rilievi acquisiti con laserscanner 3D in occasione della mostra, all’interno del percorso sarà allestita una sala immersiva che ricostruirà, attraverso l’uso di nuove tecnologie, le pitture murali realizzate dal Maestro nella basilica inferiore di Assisi, in parte compromesse dagli interventi avvenuti alla fine del XIII secolo, in particolare dopo l’arrivo di Giotto.

L’esposizione avrà come cardine la Croce datata 1272, proveniente dalla chiesa perugina di San Francesco al Prato, uno dei pezzi in assoluto più importanti della Galleria, attorno cui ruoteranno gran parte delle opere del pittore, che tornano in Umbria da vari musei del mondo. In una vetrina climatizzata verrà collocata la sezione superstite del dossale opistografo (dipinto su entrambi i lati) che sull’altare maggiore di San Francesco al Prato integrava visivamente la grande Croce e di cui la GNU conserva il maggior numero di frammenti.

Si cercherà inoltre di offrire una documentazione articolata e per quanto possibile sistematica dell’intera produzione pittorica in Umbria negli anni di attività del Maestro di San Francesco, dalla metà del secolo all’avvio del cantiere pittorico della chiesa superiore della Basilica di Assisi con papa Niccolò IV. Punto di partenza emblematico sarà comunque l’opera umbra di Giunta Pisano, rivalutando con una data più alta, verso il 1230, il dossale con San Francesco e quattro miracoli post mortemdel Museo del Tesoro della Basilica papale di San Francesco in Assisi, uno dei capolavori del secolo, a confronto con l’altra versione della Pinacoteca Vaticana e con la Croce firmata della Porziuncola. Non meno rilevante la possibilità di apprezzare le opere del probabile Gilio di Pietro da Pisa, attivo alla metà del secolo, a Siena e Orte.

A lato del Maestro di San Francesco verranno ricostruite le figure di comprimari come il Maestro delle Croci francescane e il Maestro della Santa Chiara, grazie all’eccezionale presenza, per quest’ultimo, della pala agiografica proveniente dalla Basilica della santa, datata 1283, e della monumentale croce dipinta del Museo Civico Rocca Fleadi Gualdo Tadino. La produzione del Maestro del Trittico Marzolini, che mostra singolari affinità con la miniatura armena, sarà una testimonianza eloquente della straordinaria polifonia di opere e artisti dell’Umbria del secondo Duecento, cresciuta all’ombra del cantiere internazionale di Assisi.

La regione è infatti un osservatorio privilegiato per comprendere la natura degli scambi fittissimi che in quegli anni solcarono le rotte del Mediterraneo, fra la Terra Santa e l’Italia centrale, culla del francescanesimo e di rivolgimenti artistici epocali che non sarebbero immaginabili senza il clima che si era creato nella Basilica di San Francesco.

La mostra è frutto della collaborazione fra la Galleria Nazionale dell’Umbria,il Ministero della Cultura, la Basilica papale e Sacro Convento di San Francesco in Assisi e la Provincia Serafica “San Francesco d’Assisi” dei Frati Minori dell’Umbria,con il supporto della Fondazione Perugia e in sinergia con la Regione Umbria.

Informazioni utili per la visita

Orari: da martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.30 (chiusura biglietteria ore 18.30); lunedì dalle 12.30 alle 19.30. Da novembre a giugno chiuso di lunedì. Ingresso gratuito tutte le prime domeniche del mese.
Biglietti: intero € 10; ridotto € 2.
E-mail: gan-umb@beniculturali.it
Telefono: +39.075.586684365
Sito web: Galleria Nazionale dell'Umbria

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